venerdì 4 dicembre 2009

Lettera aperta dall’unico socio redattore improvvisato,umile cronista sportivo ed ex animatore di eventi velici del circolo TAMATA

Con la presente informo i soci Tamatiani che è finita la pausa estiva, prima tanto attesa e poi noiosa rilevatrice dei nostri limiti, specchio infranto dei nostri sogni e chiacchiericci invernali al caldo di un quadrato o in sede al circolo con un bicchier di vino e un sigaro in mano ma anche la pipa che non è per tutti. In buona sostanza inizia il corso delle nostre attività, per esempio IL TROFEO DONINI, il campionato e tutto il resto che il direttore sportivo BARBA' vorrà gentilmente concederci. Cari soci, inoltre, in questa missiva vorrei parlare di attualità, della serie…………….
“le dieci domande al Presidente” che al mio avviso dovrebbero essere rivolte a tutti i Presidenti, dunque non voglio esimermi dal farle al nostro, Il quale, sono certo che non lesinerà sulla qualità e la quantità di parole e non solo contenute nelle attese risposte. Ah dimenticavo.”che il buon Nettuno mi aiuti”.
1)Caro Presidente lei saprà delle mie profonde contraddizioni esistenziali, dei miei laici pensieri ma su certi epiteti evangelici sono inamovibile pertanto inizio dall’ultima.
La sua amica che l’ho accompagna dice che non sta bene, che ha la pressione altissima e che andrebbe aiutato. Quali sono le sue condizioni di salute?

2)Signor Presidente, come e quando ha conosciuto i soci fondatori dell’associazione a cui lei fa capo denominata ingiustamente per taluni TAMATA?

3)Come descriverebbe quel rapporto iniziale con i suoi soci? Ad oggi farebbe le stesse scelte?
Non ha mai nascosto che l’associazione Tamata è una sua creatura, quando l’ha fatta pensava a sé stesso o a che altro?

4)Lei nel circolo si occupa anche di cultura Marinara, pensa di non essersi mai contraddetto fra quello che predica e quello che in realtà fa?

5)Nella moltitudine di pensieri della collettività del circolo le risulta che il suo è categoricamente quello giusto e se non altrimenti perché?

6)E’ contento di quello che ha fatto con e per il circolo sino ad oggi?Com’è il suo rapporto col direttivo e con l’opposizione se pur velata?

7)Riguardo le attività da lei descritte pericolose per la nostra vita e salute esempio: il navigare solitari, di notte , lunghe rotte lontano dalla costa o quanto altro della serie “ma se o non si sa mai”
Si sentirebbe veramente responsabile se accadesse qualunque cosa?

8)Come si spiega una totale assenza di opposizione a questo suo mandato per certi versi “Bulgaro”?
Per quanti anni ancora vorrà governarci e quanti ne restano ancora di vita per questo circolo?

9)Ha mai preso bustarelle per concedere ai soci posti barca?Sa di qualche suo collaboratore che l’abbia fatto a sua insaputa?

10) Infine mi dica signor Presidente, quanto c’è di vero sull’eventuale vendita da parte sua del pontile dopo l’espulsione di tutti i soci con conseguente dislocazione ti tutti i monolocali vista mare da noi acquistati?

Dovere di cronaca di un pontile poco democratico.
SCHOONER SICILIANO




Risposta


Esimio unico redattore improvvisato umile cronista sportivo socioanimatore.ecc. Dall'abbondanza dei suoi attributi devo arguire che, dal tempo della nostra fortuita conoscenza, di carriera ne ha già fatta tanta e quindi la scalata alla qualifica di redattore-detective al soldo della verità giustizialista,che Lei ha avviato con questa lettera aperta, non mi sorprende più di tanto. Quello che mi sorprende invece è l'astuta tecnica che Lei ha adottato di far credere che l'intento primario che vuole perseguire è quello di dare una rispolveratina alle radici storiche del nostro passato al fine di profetizzare qualcosina sul nostro futuro, mescolando però tale nobile scopo con l'altro, meno nobile, che mira ad indagare su presunti illeciti amministrativi su cui sarei presuntivamente persona informata dei fatti. Come dire : l'arte dello "specchietto per le allodole" può degnamente essere aggiunta ai suoi molteplici talenti. Non per nulla dico "astuta" perché dietro la copertura dei nobili intenti Storiografici, moventi di ben più infima fattura si celano già dietro la sua prima domanda, nella quale dietro l'apparente onere istituzionale che compete ai vice-presidenti di tenere sotto controllo la salute dei presidenti, sembra trapelare ben altro. Leggendola infatti nasce il legittimo sospetto che il doveroso riguardo verso la mia salute sia piuttosto suggerito dal velato desiderio che, nel malaugurato caso che essa evolvesse in tempi brevi verso il luttuoso evento della mia dipartita, ciò sarebbe per Lei l'occasione per una repentina ascesa di carriera, considerando il vuoto dirigenziale che verrebbe a crearsi, con il conseguente doveroso obbligo di riempirlo da parte Sua ereditandone il titolo.Tuttavia, considerando la cristallinità del suo agire fino ad oggi non La faccio capace di simili oscuri intrighi (se non nel modo dell'atto mancato di sottile fattura psicoanalitica) quindi cogliendo soltanto il lato affettuoso della vexata quaestio voglio tranquillizzarLa caro Esimio,che in fatto di "astuzia" ho ancora qualche carta da giocare nel prossimo tempo, e, nel frattempo- anticipando una risposta alla Sua ottava domanda- medito segretamente oscuri propositi e mantengo ben salda la barra del timone,divertendomi pazzamente all'idea di essere immortale. Veniamo allo scenario di ricostruzione pseudo-storico. Alla sua prima domanda rispondo che non conoscevo una buona parte dei soci che mi hanno accompagnato dal notaio il giorno che abbiamo dato l'infausto nome alla creatura. Che se li avessi veramente conosciuti, come avenne successivamente, quel giorno me ne sarei andato piuttosto al cinema a vedere le comiche, invece di assupparmi la commedia all'italiana, come invece è accaduto. Questo significa che mi sono pentito di quello che ne è nato? Affatto!!!Diciamo piuttosto che, se avessi meglio conosciuto quel gruppo iniziale di soci, semmai mi sarei risparmiato gli effetti di quel tardivo rigurgito di giovanile baldanza adolescenziale che allora animò la mia fede nel considerare chi va per mare a vela fatalmente dotato di ampi orizzonti mentali, in grado di accogliere generose prospettazioni extra individualiste. Da allora di tempo ne è passato tanto: una buona parte dedicato a raddrizzare tale idealistica veduta, acconciandola alle varie circostanze che richiedevano di volta in volta una focalizzazione più accurata circa degli intenti, biecamente più gretti, che animano certi frequentatori di orizzonti marini. Ma, da qualche tempo,non più al fine di migliorare la loro vista, ma più semplicemente di toglierli dalla mia vista. Mi chiede in proposito com'è la mia odierna vista sul panorama che ci circonda. Orbene le rispondo così: semmai si possa parlare di una opposizione che Lei definisce velata, ( direi piuttosto orbata) oserei dubitare che sia molto in vista:generata da sviste,ha finito coll'essere malvista, vista l'aria che tira vistosamente orientata a eliminare dalla vista chi svista per diletto. In quanto agli strabici di natura ho da un pezzo rinunziato all'idea che possano rettamente vedere e quindi considero le loro visioni innocui erroridi parallasse,compatibili in una visione "bulgara" di lunga durata di questa nostra collettività. Veniamo alla sua settima questione quella della responsabilità derivante da certi sconsiderati comportamenti di qualche socio spaccone: i miei inviti a una maggior cautela e prudenza non nascono soltanto dal timore di conseguenze legali che ne deriverebbero al circolo, quanto piuttosto da una mia personale insofferenza verso quelle forme di ostentazione e di intemperanza che, a mio parere, nulla hanno a che vedere con la cultura marinara. Mi pone pure una domandina sulla priorità che solgo attribuire alla mie opinioni considerandole più giuste delle opinioni altrui. La democrazia, mio Caro, non consiste nel miscelare in un contenitore tutte le voci babeliche che vengono espresse ,per poi farne una insalata mista che accontenta tutti. Non ritengo di sbagliarmi adottando prevalentemente il detto ".se fù un errore, che sia almeno soltanto il tuo, visto che al menù si può dare la propria preferenza, ma dopo il conto finale non si fa alla romana." Nell'affrontare le Sue due ultime domande, mi è giocoforza anticiparLe un repentino passaggio dal tono leggero di cui sopra ad uno forzatamente più serio, ciò si rende necessario in virtù della delicatezza delle questioni postami. La trasparenza con la quale si è pubblicamente proceduto nell'avviare quella redditizia attività cui Lei fa cenno, abbinata all'ovvio dovere di compartecipazione di tutti i soci ai benefici derivanti dalla gestione dei dividenti, ha generato nel tempo tale afflusso di capitali da richiedere urgentemente un allargamento della base spartizionale del capitale illegalmente acquisito, anche perché tali entrate, come è notorio a tutti, sono il frutto di affrettate quanto arbitrarie collocazioni di nuove barche sul pontile, per non parlare della somma ragguardevole che è stata già anticipata come caparra dalla "Directivity & amp; Co" per subentrare tra breve nella proprietà esclusiva del pontile. Quindi nel risponderle affermativamente alle sue luminose nonchè illuminanti due ultime interrogazione fattami, mi pregio di pregarLa di comunicare l'avvenuta l'estensione a tutti i soci di tali indecorosi proventi, attraverso l'informazione seguente.Le entrate ,imbustate o meno, frutto di illecite attività amministrative passate, presenti e soprattutto future, diversamente da come si è proceduto fino ad oggi, verranno dorenavanti spartite a chiunque ne faccia regolare richiesta. Previa domandina in carta semplice da presentare al Contabile che dovrà contenere i seguenti dati personali, resi insensibili per decreto presidenziale: 1) anzianità di iscrizione al Circolo, da cui ricavare il coefficiente spartizionale individuale2. miglia marine percorse nell'anno in corso, ricavabili per sottrazione dai chili di asparito che abbelliscono la propria barca 3. quantità di maldicenze prodotte mediamente in un anno (possono essere accreditate anche quelle "per sentito dire" da persone avvezze a discernere l'apparenza dalle verità)4. autocertificazione attestante il totale disinteresse alle attività dell'Associazione ( evincibile dai tabulati registrati dalla macchina timbra cartellino installata all'ingresso dell'opificio) 5. certificazione, a firma del presidente, nella quale si evince il totale disprezzo per le sue idee, nonché per ogni risultato nato da esse e conseguito negli ultimi quindici anni.( già disponibile in formato standard) La commissione presieduta dal Capobanda ( e te pareva!!!) dopo aver visionata la corretta documentazione, creerà una lista di soci (secondo un coefficiente individuale ricavato dai demeriti espressi in detta documentazione) ,i quali potranno annualmente attingere ad una Linea Contabile Parallela a quella farsesca in atto sino a ieri, visionabile da ogni avente diritto al fine di controllare, su semplice richiesta degli interessati, la corretta spartizione di tali illeciti, ma adesso democratici, arricchimenti. Certo di farle cosa sgradita (data la inevitabile perdita di pecunia per Lei derivante da tale spartizione, adesso non più nascostamente oligarchica, ma cristallinamente democratica), La prego di dare il massimo risalto a questo glorioso momento della Nostra virtuosa Associazione, mediante pubblica affissione.
The President.









Foto resa vietata in Italia dal Garante dell’Autorithy in quanto diffamatoria è viola l’immagine del Presidente, ma ripresa da “EL PAIS” in prima pagina con ampi commenti. “ Vienen desde dentro de su propia coalición, los ataques contra el presidente Tamatianos.”

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