lunedì 24 maggio 2010

I LIBERTADORES




Loro non lo sono: i libertadores non esistono, sono i soci che si liberano da sé con la partecipazione, col dialogo e il rispetto per l'altro. Rispetto fino ad ora calpestato da questa nuova (si fa per dire) voce rinnovativa del nulla. Il socio Sapuppo apprezza l'interesse e la voglia del confronto di questa compagine totalmente assente prima di adesso. A prescindere dall'immancabile solidarietà di taluni su questioni tecniche con supporti manuali d'eccellenza, non vedo e non ho mai visto nel passato recente (11 anni) un cospicuo interesse per l'associazione Tamata. Questi passi in avanti che voi adesso ci imputate di non avere mai fatto perché concentrati esclusivamente sulle espulsioni quali sarebbero?? Continuate a parlare di cose astratte, qualcuno mi può spiegare in modo meno succinto cosa intendete con l'alta espressione filosofica “mandare avanti” (un circolo)??
I direttivi degli ultimi 2 mandati hanno preso delle decisioni dolorose ma indispensabili per il rispetto dello statuto e per l'interesse del circolo. Le situazioni gravi (come voi puntualmente ci attribuite) sono state conseguentemente subite senza opportunità di scelta. Ovvero per non arrenderci, abbiamo lottato insieme al circolo che ci ha legalmente delegato ma non per scopi personali bensì per il bene dei famosi diseredati, coloro che tramite il buon nome del circolo hanno potuto vedere realizzarsi un sogno. E' vero: abbiamo il primato assoluto (ma non gli unici) di presenziare nelle sezioni civili dei tribunali e il nome Tamata è noto a tutti gli addetti ai lavori. Tutto questo lo abbiamo subito per una nobile causa che ancora oggi non volete capire o fate finta di non capire , il circolo esiste grazie a questa vocazione unica, un pensiero rivolto a chi non c'è ma che potrebbe esserci, una idea di apertura senza generare interessi se non quelli di riconoscimento di un giusto primato nell'ambito portuale che appunto appartiene al Tamata ed è l'innovamento. Non è vero che l'unico infallibile “sentore” sia il Presidente, affermare ciò è offensivo nei riguardi di chi ha dato tempo e fatica a questa comunità a cui appartenete e ne traete beneficio. Agli errori rispondere con errori non è auspicabile e non dovrebbe appartenere alla compagine continuativa dell'istituzione Tamata. Infatti io non voterò Cosentino ma lotterò fino in fondo perché lui possa contestare, disapprovare e legalmente opporsi alla maggioranza nella difesa delle proprie idee e dei suoi sostenitori.
Continuando non vorrei sottrarmi a replicare sui punti elencati nella missiva sotto letta.
In nessun luogo dello statuto si evince “decisioni straordinarie” bensì assemblea che di norma è considerata straordinaria quando si riunisce per volere di 1/3 dei soci e deliberi con l'approvazione di almeno 2/3 dei soci presenti modifiche statutarie o sullo scioglimento dell'Associazione per nominare i liquidatori. Il presidente per le questioni che a voi stanno così a cuore (decisioni straordinarie) e che secondo voi atte a determinare in maniera irreversibile l'esistenza stessa del C.V. Tamata (procurandovi notti insonni) non ha ritenuto esigere alcun assemblea perché da statuto né ha facoltà decisionale a fronte della responsabilità conferitagli e nei confronti dei soci che lo hanno delegato. Non ha mai omesso all’ordine del giorno nell’assemblea ordinaria annuale di discutere sulle controversie legali anche in presenza del nostro legale. Alla fine ognuno mette la propria faccia al giudizio dell'assemblea accettando dignitosamente le condivisioni ma anche i dissensi, il tutto nel rispetto delle parti .
Citando un noto statista concludo il primo punto:

".se fù un errore, che sia almeno soltanto il tuo, visto che al menù si può dare la propria preferenza, ma dopo il conto finale non si fa alla romana."

Più che auto consolidamento e auto referenze nel direttivo intravedo un auto logorio che necessità di aiuti pratici, di consigli legali gratuiti, di riflessioni e azioni concrete nell'interesse di tutta la comunità. Noi del direttivo abbiamo deliberato sulle iscrizioni e le espulsioni non per consolidarci ma perché ne sentiamo il dovere , perché lo statuto ci investe di questa responsabilità. Secondo me non collimano le due visioni di circolo: una aperta a tutti e l'altra chiusa a se stessa, ecco che nasce spontanea la domanda. Quanti soci hanno portato i Libertadores ?? (Quasi nessuno) Vi siete mai chiesti perché? Qualcuno mi deve spiegare la relazione che c'è tra i nuovi soci e i libertadores.
Nessuna!! Se conoscete un nuovo socio presentato al di fuori del direttivo e che non è stato ammesso ditelo: sarò felice di rispondervi.
Per la lista di attesa che riguarda l'utilizzo del posto barca ho già risposto ampiamente nei post precedenti, la ritengo inadeguata, iniqua, ingiusta , superata perché già sperimentata. La regolamentazione per l’effettiva misurazione di partecipazione alla vita e agli scopi associativi e del merito non è stata ancora espletata, ad oggi nulla è dato a sapere e non vedo come si possa arrivare a delle conclusioni nell’immediato dato che mancano alcuni giorni per le elezioni. Noi senza sminuire i meriti e le capacità della nuova compagine candidata a governare non riusciamo ad immaginare con quale solerzia possiate redigere un regolamento da noi tanto auspicato ma sempre contrastato con la fatidica frase: “ma che bisogna timbrare il cartellino”?? Un aforismo ripetuto che appartiene proprio ai libertadores del momento ed i suoi seguaci. Questo basta per capire l’incantesimo da voi proposto, il vostro flauto non ha avuto l’effetto desiderato, la mia coscienza rimane sorda alla vostra musica forse ottima per qualche serpente e prima di varcare il cancello d'ingresso una domanda dovremmo rivolgerci: oggi cosa ho fatto per il circolo?
Tutto il resto che segue nei punti del programma dei libertadores per me è aria fritta; ecco perché e non solo non voto Cosentino. Ancora deve convincermi dimostrando di dare non solo a quelli che ci sono già ma a quelli che immancabilmente arriveranno. Infine nell'invito alla rotazione è scontato ch'io sia d'accordo mentre la partecipazione alla commissione che dovrebbe studiare la turnazione per regolamentarla (cosa difficile da realizzare) la lascio volentieri a volontari dispensatori di sogni per poveri diseredati.

N.B. Per chi avesse bisogno di una barca per uscite collettive del circolo vi informo che tanti soci sarebbero disposti a cedere la propria gratis. Una risorsa che non sapevate di possedere e che vi evita di individuare necessariamente un posto a discapito di un socio sicuramente non vostro elettore, evitando anche un congruo dissipo di tempo e denaro.

Vito Sapuppo.

9 commenti:

  1. Caro socio
    sciacquati la bocca prima di parlare, ti stai riferendo a soci fondatori che sanno cos’è il Tamata prima che tu mettessi il piede sul molo di levante e stiamo parlando di 30 anni fa ….caro socio.
    Quelli del Nulla sono quelli del voto per delega, sono le amiche, le fidanzate, persone mai salite in barca, conoscenti dell’ultimo momento tesserati perché “gradite”, soci anonimi di un uscita in una domenica di sole, soci sino a qualche anno fa dall’identità inviolabile.
    Per cui faresti bene ad ascoltare un pò di più e ad esprimere le tue opinioni con maggiore rispetto.

    Giovanni Belfiore

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  2. REGOLAMENTO DEL CIRCOLO VELICO TAMATA
    ARTICOLO 3
    I soci proprietari di imbarcazioni che, all'atto della domanda di iscrizione o anche successivamente, richiedono un posto barca all'interno dell'area assegnata in concessione all'Associazione, verranno imclusi in una lista di attesa secondo l'ordine cronologico della richiesta, e, in subordine a quanto previsto all'art. 10 dello Statuto, nei limiti della disponibilita' degli ormeggi,e "degli amici" avranno assegnato dal Direttore tecnico un proprio posto barca.

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  3. REGOLAMENTO DEL CIRCOLO VELICO TAMATA
    ARTICOLO 2
    Ogni nuovo socio per essere ammesso presentera' domanda al Consiglio direttivo nella quale saranno contenuti........
    Se verra' accettato (da chi non e' specificato)sottoscrivera'...................

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  4. REGOLAMENTO DEL CIRCOLO VELICO TAMATA
    ARTICOLO 6
    I soci.........................
    Nella eventualita' di cessione a terzi della imbarcazione il socio dovra' darne comunicazione scritta al Consiglio direttivo (cioé a mé) e in nessun caso i terzi possano vantare diritto alcuno sull'ormeggio(tranne il caso che io li possa far divenire soci)il quale dovra' essere lasciato libero al momento stesso della cessione.

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  5. ARTICOLO 5
    IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DIRETTIVO
    Il presidente è nominato.............
    Al presidente é attribuito il potere di ordinaria amministrazione e, previa consultazione informale dei membri del Consiglio Direttivo, il potere di straordinaria amministrazione.Sono da ritenersi atti di straordinaria amministazione tutti quegli atti che gli furono graditi....................

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  6. ARTICOLO 10
    DIRITTI E DOVERI DEI SOCI
    Tutti i soci godono degli stessi diritti...........
    Tutti i soci hanno diritto a frequentare i locali sociali?

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  7. ARTICOLO 11
    PATRIMONIO SOCIALE
    Il patrimonio sociale appartiene a tutti i soci ed é indivisibile.
    ARTICOLO 6
    IL CONSIGLIO DIRETTIVO
    I membri del Consiglio rispondono solidalmente della loro gestione verso l'Assemblea.

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  8. ARTICOLO 2
    SCOPO E OGGETTO
    L'Associazione é un centro permanente di vita associativa a carattere volontario e dittatoriale la cui attivita' é espressione di partecipazione, solidarieta' e pluralismo.

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  9. ARTICOLO 9
    SOCI
    Il numero dei soci a mé graditi é illimitato.

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